SAN MARCELLINO. Aveva truffato contemporaneamente la compagnia assicurativa e la concessionaria. Con una condotta complessiva Giuseppe Cantile, 35 anni, ha intascato il prezzo di vendita dell’autovettura, …
… in precedenzadenunciata oggetto di furto, ottenendo pure il ristoro dei danni quindi dalla compagnia. Per questa ragione, scoperta la truffa, l’assicurazione Aurora aveva presentato una denuncia alla Procura della Repubblica. Ma anche la concessionaria Mi.Da.Cars, a cui Cantile aveva ceduto in permuta l’autovettura, si era rivolta alla magistratura. Di conseguenza, la vicenda è giunta dinanzi al Giudice Monocratico di Aversa, dottor Picardi, che alla fine del dibattimento ha inflitto una pesante condanna. Il verdetto finale è stato di 2 anni e 3 mesi di reclusione, oltre al pagamento dei danni in favore sia della compagnia assicurativa Aurora, difesa dall’avvocato Andrea Della Pietra, sia della concessionaria Mi.Da.Cars, assistita dall’avvocato Enzo Guida. Cantile, secondo quanto è stato ricostruito, denunciò il furto della sua autovettura, una Pegeuot 307. Per questo ottenne il rimborso da parte della compagnia assicurativa. Dopo aver intascato questi soldi, l’auto fu ritrovata. In tal caso, nasceva l’obbligo per l’imputato di avvisare la compagnia assicurativa del ritrovamento, poiché l’auto diveniva automaticamente di proprietà di questa. Cantile, invece, non fece tutto ciò, anzi denunciò lo smarrimento dei documenti dell’auto, in modo da reimmatricolarla. Compiuta questa operazione, diede l’autovettura in permuta alla concessionaria Mi.Da.Cars. Attivate le indagini l’autovettura fu sequestrata, con un danno doppio, sia per l’assicurazione che per la concessionaria. Ieri la sentenza di condanna che ha definito il processo con una pesante sanzione a carico di Cantile.