Scoperta fabbrica di Hogan contraffatte a San Marcellino

di Redazione

 SAN MARCELLINO. Le Fiamme Gialle della Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta, questa volta hanno fatto irruzione presso un deposito sito nel comune di San Marcellino, al fine di effettuare un controllo per la repressione delle violazioni delle leggi finanziarie e dei traffici illeciti in genere.

La situazione logistica e la presenza di sette persone intende alla lavorazione di calzature che si presentava agli occhi dei militari erano l’inequivocabile espressione di un’accorta e ben strutturata organizzazione dedita alla contraffazione del marchio di fabbrica della nota griffe Hogan.

Nell’immediatezza dell’intervento, il signor E.G., originario di Napoli, rivendicava la piena proprietà e disponibilità del laboratorio artigianale, nonché dei materiali e delle attrezzature ivi custodite ed utilizzate per la fabbricazione delle scarpe, palesemente recanti i segni della contraffazione. L’attività delle Fiamme Gialle è stata resa particolarmente difficoltosa dal fatto che il locale era ben occultato. Infatti, lo stesso era situato all’interno di un seminterrato di un edifico in fase di costruzione, che consentiva di garantire la necessaria sicurezza per prevenire eventuali interventi delle Forze dell’Ordine.

In particolare, l’attività di servizio condotta dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria conduceva al sequestro dell’opificio, esteso per circa 250 mq, nonché dell’intero campionario dei prodotti, finiti e semilavorati, rinvenuti e consistenti in nr. 176 scarpe completamente finite recanti il marchio Hogan, nr. 246 scarpe in corso di lavorazione, nr. 4.200 fondi in gomma, nr. 3.000 sacchette in stoffa, nr. 1.800 sottopiedi, nr. 3.500 cartellini in cartone, nr. 9.000 etichette adesive per l’identificazione seriale del modello e delle scarpe stesse, nr. 1.000 cartellini tondi per rifinitura scarpe, nr. 12 scatole, unitamente a n. 2 clichè in ottone recanti il marchio della griffe contraffatta per l’impressione in rilievo del segno distintivo. Di rilievo anche il sequestro di circa n. 37 macchinari impegnati nelle varie fasi in cui si articolava la “filiera del falso”.

Successivi approfondimenti hanno consentito di appurare che i 7 lavoratori sorpresi nell’attività illegale non erano stati assunti regolarmente, con conseguente mancato rispetto, da parte del titolare della fabbrica, delle prescrizioni in materia contributiva, assistenziale e previdenziale.

Le particolari condizioni di precarietà e l’assenza dei minimali requisiti richiesti dalla vigente normativa di settore in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro, inducevano i finanzieri anche ad interessare l’Asl territorialmente competente per l’accertamento delle connesse responsabilità.

L’attività di polizia giudiziaria seguita all’intervento ha consentito di denunciare E.G. alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

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