Aversano-Ascione: emozione sulle corde

di Redazione

il Duo Aversano-AscioneAVERSA. Nella suggestiva cornice della chiesa della SS. Trinità in Aversa si è svolto il concerto del duo chitarre Aversano-Ascione.

L’evento rientrava tra quelli curati dall’Accademia Italiana “Domenico Cimarosa” in occasione delle “Giornate di Primavera FAI” che hanno visto un notevole flusso di presenze anche da fuori regione. I due chitarristi hanno proposto musiche di Cimarosa, Jommelli e Durante operando una pregevole trascrizione dalle tonalità originali pensate per archi, fiati e clavicembalo rendendole, attraverso un impegnativo esercizio tecnico, applicabili alle chitarre e al cavaquino, uno strumento dalle rievocazioni esotiche e invece molto utilizzato nelle composizioni di fine ’700.

«Suonare nella chiesa nella quale sono stati battezzati Cimarosa e Jommelli – ha affermato Giuseppe Aversano – è stato per noi motivo di orgoglio e grande emozione e per questo ringrazio Enzo Maiorca dell’Accademia Italiana Domenico Cimarosa per averci offerto l’opportunità di riproporre, in un modo del tutto nuovo e che sta ottenendo vasti consensi, di presentare al pubblico della città natale dei due immensi musicisti, il frutto delle nostre ricerche e delle nostre esperienze».

il Duo Aversano-Ascione

Utilizzando partiture licenziate solo poche ore prima il concerto, i due musicisti hanno presentato in anteprima mondiale – e non si tratta di un’esagerazione considerato che hanno già impegnate varie date in diverse località d’Europa – trascrizioni di noti concerti di Durante e Jommelli e tre bellissime sonate di Domenico Cimarosa. Il concetto di trascrizione ha origini antichissime e tramite essa alcuni strumenti hanno saputo sopravvivere nei secoli e soprattutto rinnovarsi, reinventarsi; soprattutto la chitarra. Le opere prese in considerazione sono state trascritte in maniera inedita e in una veste sonora diversa: la scelta delle due chitarre hanno inteso ricreare, anche su strumenti diversi dall’originale concepimento dei brani, quella magia tipica del periodo, dimostrando come tante composizioni straordinarie rimangono tali anche se eseguite su altri strumenti: le chitarre in questa ottica confermano la loro natura istrionica, fascinosa, intrigante, melanconica, dolce, virtuosistica.

«È quantomeno strano – precisa Rosario Ascione – che due musicisti dal valore assoluto siano tanto apprezzati, proposti, studiati e ricercati all’estero quanto poco valorizzati sul suolo natale. Abbiamo suonato a due passi dalla casa natale di Cimarosa:desidereremmo che tutti gli aversani fossero in grado di recepire la grandezza dei personaggi ai quali ha avuto l’onore di dare i natali».

Il duo ha programmato la registrazione di un cd che presto andrà ad arricchire il panorama, mai troppo esaustivo, delle produzioni discografiche legate ai due grandi autori aversani.

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