Don Oreste Farina ha compiuto 47 anni di sacerdozio

di Redazione

don Oreste FarinaSAN NICOLA LA STRADA. In questi giorni si fa un gran parlare della “Mensa della Fratellanza”, nata dall’idea di don Oreste Farina, e dei circa trecentomila piatti caldi che ha servito a circa 60 extracomunitari, ma anche italiani, nel corso dei tredici anni dalla sua nascita.

Trecentomila pasti non sono le cifre di un ristorante o di un self service, ma sono i pasti della “solidarietà”, della “fratellanza”, appunto, che i volontari di don Oreste preparano con tanto amore tutti i giorni. “Quell’amore – dice don Oreste – che il Signore ha donato a noi”. Il settantunenne don Oreste, parroco a San Nicola dal 1990, l’ha ideata, in tanti, volontari e attivisti della parrocchia, la portano avanti. L’amatissimo parroco, nato a Santa Maria a Vico il 2 maggio 1937, venne ordinato sacerdote il 28 ottobre 1961. Dunque, ha da poco compiuto 47 anni di sacerdozio. Don Oreste venne nominato Parroco della Parrocchia Santa Maria della Pietà in San Nicola la Strada in data 1° gennaio 1990 con Decreto Vescovile n. 199/1990 di S.E. Mons. Francesco Cuccarese, e da allora ha iniziato un cammino di fede coinvolgendo migliaia di parrocchiani e mettendo in moto una serie incredibile ed incessante di iniziative che hanno contribuito ad arricchire il grado di spiritualità della comunità della Rotonda in primis e poi dell’intera popolazione dei fedeli. Laureato in filosofia, professore di lettere per molti anni alle scuole medie, consigliere membro del collegio dei revisori dei conti dell’Istituto per il Sostentamento del Clero della Diocesi di Caserta, Don Oreste Farina è anche appassionato di teatro e di folclore popolare (sua l’idea della originaria “Rotondinfest” degli inizi anni ‘90, poi proseguita sotto altre forme), nonché bravissimo musicista con particolare predisposizione per la fisarmonica, l’organo ed il pianoforte. La comunità parrocchiale per don Oreste è sempre stata una grande famiglia, dove egli ha esercitato il suo eccezionale carisma a vantaggio di tutte le persone, soprattutto dei poveri e degli emarginati.

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