La denuncia di Celiento (PD): “Differenziata col trucco a San Nicola”

di Redazione

Giuseppe CelientoSAN NICOLA LA STRADA. “Raccolta differenziata col trucco a San Nicola La Strada”. A denunziarlo è il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, dottor Giuseppe Celiento.

“I cittadini sannicolesi – ha aggiunto – si sottopongono volentieri a molti sacrifici pur di dare il loro contributo di civiltà alla raccolta differenziata, portando presso i centri aperti dall’amministrazione comunale in città umido, indifferenziata, carta, cartone, alluminio, vetro, ma il loro alto senso civico viene completamente disatteso dal Comune. Infatti – sottolinea Celiento – nonostante i cittadini facciano la differenziata, tutto viene preso come indifferenziata. Dai dati in mio possesso a gennaio 2009 la raccolta ha raggiunto il 10,93 per cento ed a febbraio il 12,83 per cento; dell’umido, invece, non si hanno notizie. Anzi, sappiamo che l’azienda Impresud non sta raccogliendo l’umido perché non viene pagata e, pare, abbia presentato un decreto ingiuntivo per diverse decine di migliaia di euro. fra l’altro – ha concluso Celiento – i cittadini di San Nicola vengono presi in giro tre volte: la prima quando fanno la raccolta differenziata convinti che serva, la seconda quando si accorgono che, invece, umido e indifferenziata finisce tutto insieme, e terzo quando pagano la tariffa per la spazzatura più alti di tutti”.

Dunque, nonostante la buona prassi ormai acquisita tra i cittadini di San Nicola La Strada di dividere “plastica”, “organico”, “carta”, “vetro”, gran parte finisce nell’indifferenziata. La raccolta di carta, cartone, vetro e alluminio, sempre a gennaio ed a febbraio, ha fatto registrare punte che si avvicinano allo zero virgola qualche cosa. L’impressione dei cittadini sannicolesi è che i problemi siano lontani dal trovare una soluzione e il loro sdegno è lo stesso di tutti quei cittadini che in altre città d’Italia fanno la differenziata con la convinzione che serva davvero, per poi accorgersi di essere stati “gabbati”.

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