Rifiuti, intervista a Lucia Esposito, ex assessore provinciale all’ambiente

di Redazione

Lucia EspositoSAN NICOLA LA STRADA. E’ stato l’unico assessore provinciale all’ambiente che, in soli cinque mesi di lavoro (poi De Franciscis ha deciso di andarsene a Lourdes), ha fatto più di tutti coloro che si sono avvicinati all’annosa problematica dei rifiuti.

Stiamo parlando di Lucia Esposito, già candidata a sindaco di San Nicola La Strada, con la quale abbiamo fatto il punto sulla situazione.

L’emergenza rifiuti non è superata, come si è mossa la Provincia? “Credo di poter dire he abbiamo fatto tutto quanto era umanamente possibile fare. Gettato le basi per una messa in sicurezza della discarica Lo Uttaro, affidato l’incarico per l’elaborazione del piano rifiuti, affrontato problemi spinosi come quello relativo alla Cementir di Maddaloni e all’Eurocopost di Orta di Atella. È nato, inoltre, il forum delle associazioni ed in cantiere c’erano una serie di iniziative finalizzate a favorire il riciclaggio dei rifiuti ed a rendere più efficaci i controlli sul territorio. Un bilancio soddisfacente, peccato perché avremmo potuto fare ancora molto. La nostra attenzione, però, non calerà di certo. Non più da assessore ma come componente del Pd e, soprattutto, come cittadini. Rifiuti e ambiente possono andare in perfetta sintonia, ed è questa la strada da seguire”.

C’era il problema della società provinciale e la nomina di un commissario ad acta. “Avevo informato della problematica il presidente prima che si dimettesse. E fra l’altro avevo espresso forti riserve sulla opportunità di nominare un commissario. Poi è scaturita la decisione definitiva di non avvalerci di questa possibilità”.

Per quale motivo? “I motivi erano tanti. Innanzitutto che l’ordinanza aveva come presupposto una legge contro la quale la Provincia ha inoltrato a suo tempo ricorso, essendoci forti perplessità. Poi c’era la durata dell’incarico. In un mese si doveva provvedere ad individuare i fondi, oltretutto in assenza di un’amministrazione provinciale, alla individuazione della consistenza dello stato patrimoniale della società, alla predisposizione dell’atto costitutivo e dello statuto della società, all’avvio delle procedure di gara per la individuazione del socio privato. Il tutto conoscendo solo orientativamente lo stato esatto degli impianti che operano sul territorio per non parlare del numero preciso di persone da assumere, poiché ci sono comuni che gestiscono il servizio in proprio e c’era un consorzio unico pienamente operativo. Oltretutto la legge regionale consente una società anche solo pubblica, l’ordinanza impone, invece, il socio privato. Ordinanza che, tra l’altro, parla di una società finalizzata alla gestione dei soli impianti. Per poi fare accenno, nella parte finale, anche alla gestione della raccolta rifiuti e della raccolta differenziata. Un altro dei passaggi poco chiari. C’era poi la posizione delle altre province, quasi tutte orientate a non nominare un commissario”.

E poi? “E poi colgo una contraddizione in termini: se si commissaria un ente perché ha accumulato dei ritardi, è assurdo che si affidasse a quello stesso ente la nomina di un commissario. Ed oltretutto ci sarebbe anche stato un incontro con il sottosegretariato Bertolaso, che si sarebbe detto disponibile a far rivedere l’ordinanza”.

È stato, però, un incontro al quale non ha preso parte? “Ovviamente no. Vi ha partecipato uno dei nostri dirigenti. Ma qualsiasi novità sarebbe evidentemente arrivata soltanto a pochissime ore dallo scioglimento della giunta e del consiglio provinciale. Abbiamo, pertanto, scelto di non procedere alla nomina del commissario ad acta, lasciando che vi possa provvedere chi avrà elementi e condizioni sufficientemente chiari per adottare tale decisione”.

Resta, comunque, il fatto che Lucia Esposito non abbasserà la guardia e tallonerà da vicino anche il Commissario Straordinario dell’ente provincia, facendogli comprendere la necessità di intervenire.

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