La Protezione Civile aversana porta aiuti in Abruzzo

di Antonio Arduino

da sin. Ciro Nugnes con il sindaco Ciaramella e altri volontari della PcAVERSA. “Se c’è una cosa che gli aversani hanno grande, di sicuro è il cuore”. Così Ciro Nugnes, coordinatore del nucleo di Protezione Civile cittadino, …

…sintetizza il risultato della raccolta di derrate alimentari e prodotti sanitari e parasanitari promossa, con un pubblico manifesto, dall’amministrazione municipale il dieci aprile scorso e conclusasi ieri presso la sede della protezione civile nell’ex Macello Comunale. Dove, in soli cinque giorni, gli aversani hanno portato beni di prima necessità destinati a dare aiuto concreto e immediato ai terremotati d’Abruzzo.

“Abbiamo raccolto – dice Nugnes – di tutto e di più. E così tanto da superare ogni più rosea aspettativa, a dimostrazione che la generosità egli aversani non ha limiti”. “Ci hanno portato – continua – scatolame di ogni tipo, latte in polvere ed a lunga conservazione, omogeneizzati, pasta, riso, abiti e tantissimi altri generi di prima necessità. Così tanti che per trasportarli a destinazione dovremmo fare uso di un autotreno. Cosa, però, impossibile considerando le strade che dovremo percorrere, Di conseguenza, probabilmente, saremo costretti a fare più viaggi. Ma non ci dispiace. Anzi”.

La partenza è prevista travenerdì e sabato dovendo la Protezione civile aversana ottenere il via libera preventivo del coordinamento regionale per i soccorsi destinati ai terremotati. Per Nugnes sarà il terzo viaggio in terra d’Abruzzo dopo quelli fatti giovedì e venerdì santo per trasportare, prima, 60 tende da campo messe a disposizione dalla Protezione Civile regionale, poi, un furgone di giocattoli targati Aversa, perché offerti da un commerciante locale.

“Il sentimento che si prova entrando in contatto con la gente e attraversano i luoghi colpiti del terremoto –dice – è che le notizie diffuse dai media siano solo una parte della realtà. Ma non perché qualcuna la voglia celare o mistificare, bensì soltanto perché ancora non si riesce a quantificare la vera entità del disastro”. “Che a pelle – conclude Nugnes – sembra essere ben più grave di quanto si veda in televisione”.

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