Fallimento Unione dei Comuni, interpellanza di Esposito

di Redazione

Lucia EspositoSAN NICOLA LA STRADA. Il Consiglio Comunale di San Nicola la Strada, nella seduta svoltasi il 14 ottobre scorso, ha votato all’unanimità il recesso dall’Unione dei Comuni Calatia.

Su questo dato di fatto incontrovertibile sono numerosi gli interrogativi ai quali il gruppo consiliare del Pd, ed in particolare Lucia Esposito, già due volte assessore provinciale, che ha presentato, in proposito, un’apposita interpellanza al sindaco Angelo Antonio Pascariello ed al Presidente del Consiglio comunale Raffaele Narducci.

“L’Amministrazione – ha affermato la Esposito – ha il dovere di fare chiarezza in quanto i danni prodotti ed il probabile contenzioso peseranno sui cittadini condizionando la gestione non solo dell’attuale amministrazione, oramai in scadenza, ma anche di quelle future”. Già nel corso della discussione in consiglio comunale, il Pd aveva presentato una mozione per: 1) sottolineare le evidenti ed ampie lacune della delibera relative ad elementi delicatissimi come la responsabilità del fallimento dell’Unione, la questione debitoria, la tutela dei livelli occupazionali, i nuovi termini della gestione del servizio; 2) chiedere la integrazione della delibera inserendovi impegni concreti su: raccolta differenziata, isola ecologica, miglioramento del servizio di gestione, chiusura dei punti di raccolta nelle strutture sportive. Il Sindaco Pascariello, nel corso della seduta, ha dichiarato di condividere tutte le perplessità espresse dal gruppo del Pd e si è impegnato pubblicamente ad operare per la realizzazione delle proposte contenute nella mozione. Sulla base di questo impegno, ufficialmente riportato in delibera, il gruppo del Pd, ritenendo fondamentale l’approvazione del recesso nonostante i limiti della formulazione della deliberazione predisposta dall’Amministrazione, per senso di responsabilità istituzionale, ha ritirato la mozione.

“E’ evidente che ora, dopo gli enormi errori e ritardi accumulati dall’Amministrazione comunale a danno della collettività sannicolese, e trascorso oltre un mese dall’impegno verbalmente assunto dal sindaco, riteniamo – si legge nell’interpellanza – sia giunto il momento che alle mere dichiarazioni di buone intenzioni seguano i fatti e attendiamo che giungano finalmente le risposte alle questioni evidenziate. Pertanto con la presente, interpelliamo le SS.LL. Chiedendo: 1) Qual è la reale situazione debitoria dell’Unione e come i debiti saranno ripartiti fra i Comuni partecipanti? 2) Con quali risorse si farà fronte a questi debiti?; 3) Come e in quali tempi sarà modificato il servizio di raccolta, realizzando finalmente il “porta a porta”, con la eliminazione definitiva dei cassonetti? 4) Quali saranno i relativi costi?; 5) Il contratto sottoscritto dall’Unione con la Iacta, che ad oggi si è dimostrato inidoneo a garantire un buon servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, prevede una serie di attività, quali la pulizia periodica dei cassonetti, la sostituzione dei cassonetti rotti, la vigilanza del territorio, che appaiono non correttamente espletate. Vi sono azioni che l’Amministrazione ha intrapreso o intende intraprendere ai fini del pieno rispetto del contratto da parte della Iacta?; 6) Come sarà garantita la salvaguardia dei livelli occupazionali?; 7) Sulla questione “dipendenti” riteniamo necessario che si faccia chiarezza; quindi chiediamo di conoscere: quando è stata costituita l’Unione, quanto personale svolgeva il servizio nel Comune di San Nicola la Strada? 8) Quanti di questi dipendenti sono “passati” all’Unione e quanti sono “transitati” nella Iacta? 9) Quanti sono confluiti nell’Unione e nella Iacta provenendo dal Comune di Maddaloni?; 10) Quanti dipendenti sono stati assunti dalla Iacta oltre quelli provenienti dai Comuni facenti parte dell’Unione?; 11) Quanti sono, ad oggi, i dipendenti che prestano servizio nell’Unione e quanti svolgono il servizio per conto della Iacta?; 12) Come è ripartito il suddetto personale fra i Comuni di San Nicola la Strada e di Maddaloni oggi che l’Unione è in liquidazione? 13) Se tale ripartizione non è ancora formalizzata, quali sono gli intenti dell’Amministrazione sannicolese?; 14) Quale soluzione organizzativa sarà adottata nell’Amministrazione per lo svolgimento delle funzioni che sono state sinora svolte dall’Unione? 15)Quanti dipendenti si presume di dovere dedicare a ciò?”.

Insomma, si tratta di una lunga serie di quesiti ai quali la cittadinanza attende un risposta chiara e trasparente.

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