AVERSA. Randagi in lotta per la conquista di avanzi di cibo. Lo spettacolo va in scena ogni giorno per le strade della città e preoccupa gli aversani, specialmente dopo le ultime, tragiche,notizie di cronaca.
Se a questo si aggiunge il dato di fatto della sospensione, ancora in atto, della sterilizzazioni dei cani randagi catturati è dobbligo chiedere quale sia il programma dellamministrazione per combattere un fenomeno che sembra crescere a dismisura.
Innanzitutto ripartire con le sterilizzazioni, che saranno riprese tra pochissimo perché i problemi tecnici che le impedivano sono stati superati. Poi estenderle a tutti i cani presenti sul territorio, anche a quelli padronali, non solo ai randagi, esordisce Emma Gatto, responsabile cittadina della Lega Nazionale per la Difesa del Cane alla quale abbiamo posto la domanda. E una delle decisioni assunte continua – nellincontro tenuto giovedì sullargomento dalle associazioni animaliste cittadine con il consigliere di maggioranza delegato al randagismo Alfonso Oliva.
Ma non basta, perché potrebbero essere realizzate anche le proposte avanzate dalla stessa Gatto che avrebbero trovato il consenso del consigliere. Sono – riprende la responsabile della Lega – la concessione di un sorta di assegno di sostegno alle famiglie che adotteranno animali abbandonati e la creazione di un ufficio comunale per i diritti degli animali, insieme alla realizzazione di una rete di canili sanitari comunali attrezzati secondo le esigenze di ciascun comune e non di un maxi canile tutto aversano nel quale ospitare i randagi provenienti dellintero territorio. Innanzitutto – spiega Emma – perché ciascun paese dellagro sia responsabile., come per legge, dei propri randagi e poi, cosa non meno importante, per garantire la funzionalità delle strutture che, se troppo grosse, potrebbero trasformarsi in lager per cani abbandonati, come accaduto in tantissime parti della penisola.
Secondo il suggerimento della Gatto, i fondi per garantire lassegno alle famiglie di cittadini che adotterebbero randagi potrebbero essere recuperati dirottando a questo capitolo di spesa sia i finanziamenti destinati a mantenere gli animali in canili privati convenzionati con il Comune, pari a circa 2,50 euro al giorno, sia il finanziamento che lamministrazione intende erogare alle associazioni animaliste che operano nel settore. Come Lega – tiene a sottolineare in proposito Emma Gatto – preferiamo continuare a fare con le nostre sole forze, così come fatto sempre. Ad eccezione – ricorda – del breve periodo dellamministrazione Golia che garantiva un contributo per la sterilizzazione dei cani, allepoca effettuata dalla Lega che provvedeva allaccalappiamento, alla camera operatoria e allassistenza sia farmaceutica sia materiale dei randagi operati. Oggi essendo la camera operatoria usata per la sterilizzazione non è la nostra ma dellAzienda sanitaria sarebbe opportuno – conclude – utilizzare questi fiondi non per finanziare associazioni ma per estendere la sterilizzazione ai cani padronali e per garantire un contributo minimo alle famiglie che intendessero adottare randagi.