SAN NICOLA LA STRADA. Che il Pd in tutt’Italia abbia ottenuto una sonora sconfitta alle scorse elezioni del 29 e 30 marzo scorso è fuori discussione.
A Caserta, poi, dopo aver perso la Regione e l’amministrazione provinciale, dopo 17 anni ha perso anche la roccaforte di Maddaloni. Piove sul bagnato oramai, ma la colpa va addebitata ad una classe dirigente obsoleta, pachidermica, dedita solo ad occupare posti di prestigio. Questo la gente l’ha capito e, giustamente, l’ha punito. Ora urge eleggere una nuova classe dirigente giovane, preparata, vicina alla gente, che fa della politica un servizio per la collettività. Per fare questo deve fare un congresso provinciale e affidare la gestione del partito ai giovani, così come ha indicato il dimissionario coordinatore provinciale Iodice. Questa opzione può avere una concretizzazione se sono tutti daccordo, al di là delle norme statutarie perché come si fa ad impedire ad un vecchio dirigente di porre la propria candidatura ad un qualsiasi incarico di partito? Il rinnovamento per affermarsi deve essere condiviso, altrimenti è destinato al flop. Ormai i vecchi equilibri usciti dalle primarie per il segretario nazionale, in cui qui in provincia Bersani si aggiudicò una maggioranza bulgara dell85 per cento, non esiste più. Ci sono stati sconvolgimenti che hanno terremotato tutta la geografia allinterno del Pd casertano. Intanto, già imperversa la bagarre per il nuovo segretario provinciale.
Chi meglio dell’ex assessore provinciale Lucia Esposito alla guida del Pd? La Esposito godrebbe di molte sponsorizzazioni anche trasversali per questi motivi: ha riscontrato un lusinghiero successo alle elezioni regionali risultando il primo dei non eletti con ben 8.323 preferenze non espressione di apparati di potere. Oltre al suo collaudato radicamento sul territorio, è anche figura di spessore culturale ed umano. E poi potrebbe rappresentare la prima volta di una donna al timone di un partito nella nostra provincia. Oltretutto si sfaterebbe anche la leggenda metropolitana che il Pd le donne le candida e non le vota.
Trentotto anni, tre figli, una laurea in Giurisprudenza conseguita allUniversità Federico II con il massimo dei voti e la lode, un diploma di specializzazione in Diritto Amministrativo e Scienza dellAmministrazione nel 2001 e labilitazione allesercizio della professione forense, Lucia Esposito ha iniziato la sua carriera politica sin da giovanissima. Nel 1993, a soli 23 anni, venne eletta per la prima volta in consiglio comunale sotto linsegna della Democrazia Cristiana. Nel 1994, insieme a Nicola Tiscione, Angelo Gallo, Antonio DAndrea e Rizzo, ha dato vita al Gruppo consiliare del Partito Popolare. Rieletta nella consiliatura 1997-2001, è stata Presidente del civico consesso ricevendo unanimi consensi per la sua imparzialità ed equidistanza. Nel 2001 non venne eletta. Nel 2003 ha aderito ufficialmente alla Margherita e, sin dalla sua ideazione, al Partito Democratico di Walter Veltroni.