Celiento (Pd): “San Nicola ridotta a dormitorio”

di Redazione

Giuseppe CelientoSAN NICOLA LA STRADA. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, nel corso del quale si è discusso e votato il bilancio consuntivo 2009 (consuntivo che è stato bocciato dall’opposizione), il capogruppo del Pd, Giuseppe Celiento …

… ha accusato apertamente i consiglieri di maggioranza di aver “ghettizzato i nostri nuovi concittadini” e di essere responsabili dell’emigrazione di 400 abitanti. Il tutto perché hanno “creato in questi anni una città-dormitorio tenendosi distanti da tutti quei grandi/piccoli particolari che rendono una città a misura d’uomo”. Accuse dure che dal 2001 ad oggi, i Ds prima ed il Pd oggi, hanno sempre portato avanti.

“Innanzitutto – ha affermato Celiento nel suo discorso ai consiglieri di maggioranza – voglio farvi notare il trend residenziale del nostro comune: nonostante che anche quest’anno le nascite abbiano superato i decessi (220 nati contro 160 decessi) è iniziato un flusso migratorio al contrario. Il 2009 è stato, infatti, il primo anno in cui la popolazione residente in San Nicola La Strada è diminuita; siamo passati infatti da 21.115 residenti nel 2008 a 20.715 nell’anno 2009. Cioè ben 400 residenti in meno. Tutto ciò – ha aggiunto – avrebbe dovuto far riflettere un attento amministratore comunale che ha impiantato il proprio modo di fare politica soprattutto verso l’edilizia residenziale. La stessa riflessione avrebbero dovuto farla quegli imprenditori/costruttori verso il loro modo di intendere ‘La Città’; gli stessi adesso si ritrovano con diversi palazzi vuoti come fantasmi, mentre si incrementano in modo esponenziale le locandine appese ai muri di vendonsi/fittasi. Loro due insieme (amministrazione-costruttori) hanno semplicemente creato in questi anni una città-dormitorio tenendosi distanti da tutti quei grandi/piccoli particolari che rendono una città a misura d’uomo. Potrei anche comprendere il discorso utilitaristico degli imprenditori – ha sottolineato Celiento – ma sicuramente non accetto che i politici non abbiano saputo comprendere o non hanno voluto comprendere l’evoluzione finale di questo operato. Dal mio punto di vista ben altre le ragioni che stanno determinando questa inversione di tendenza. Ragioni che sicuramente non esulano dalla vostra gestione della res pubblica. Un attimo fa ho parlato di città dormitorio, città in cui non siete riusciti a far integrare i nuovi residenti con il vecchio centro storico. Non avete fatto altro che favorire una espansione palazzinara periferica senza per niente considerare la realtà ed i bisogni del centro storico (vedi i cosiddetti piani particolareggiati che sono stai messi in cantina ad ammuffire). Dovevano essere venduti solamente i nuovi appartamenti – affonda la lama il capogruppo Pd – non era possibile una contemporanea ristrutturazione – rivalutazione del centro. Avete creato “un abisso integrativo“ tra i nuovi residenti ed i cittadini locali, arricchendo in tal modo solo pochi imprenditori contro gli interessi di una intera collettività. Nella nouvelle vague edilizia avete tenuto poco in considerazione tutto ciò che rende una città vivibile: infrastrutture, parchi, strade, terziario, trasporti che avrebbero favorito sia la persistenza residenziale che l’integrazione; al contrario avete semplicemente ghettizzato i nostri nuovi concittadini”.

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