SAN NICOLA LS. “Nessun centro di identificazione ed espulsione per immigrati irregolari verrà costruito sul viale Carlo III a ridosso del comune di San Nicola La Strada”.
È quanto ha affermato con sicurezza Luciano Caiazza, dirigente nazionale del sindacato Cisas-Anas. Le recenti notizie di stampa circa la costruzione di un Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione) lungo il Viale Carlo III – ha aggiunto – hanno giustamente scatenato le ira della cittadinanza e dell’Amministrazione comunale. Da notizie certe, assunte da eminenti politici romani e da direttori generali dell’amministrazione dello Stato con i quali ha formali rapporti di lavoro e sindacali inerenti la mia qualifica – ha sottolineato Caiazza – posso tranquillizzare i cittadini sannicolesi e casertani che presso le Caserme dismesse dellEsercito Italiano nella zona antistante il Viale Carlo III, non verrà costruito nessun Centro di Identificazione ed Espulsione per gli immigrati senza regolare permesso di soggiorno. D’altra parte, non sussistono assolutamente i requisiti richiesti per la costruzione del Cie a San Nicola, fra cui la vicinanza ad un aeroporto, non verrebbe rispettato alcun vincolo di distanza dagli abitati, che trattasi di una zona sottoposta a vincoli ‘insormontabili’ a costruire o modificare lesistente, non è idonea allo scopo per la presenza di vecchi edifici in completo abbandono denominati casermette assolutamente inadatti ad ospitare persone o servizi”.
“Lesistente, fra laltro – sottolinea Caiazzo – dovrebbe essere prioritariamente bonificato con la rimozione delle attuali coperture in eternit (amianto), con costi notevolissimi, fermo restando la normativa di tutela paesistica del 18.10.2000 che impedisce qualunque intervento sullarea de quo. È vero che in Campania dovrà essere costruito un Cie – afferma l’esponente sindacale – così come prevede il Governo nazionale, ma esso dovrebbe essere costruito nell’agro sarnese o liternese, lontani dai centri abitati e strade di comunicazione. Però hanno fatto bene i cittadini sannicolesi e l’amministrazione ad esprimere un forte dissenso in merito a tale decisione visto che si sarebbe venuto a trovare a pochi metri dalla Reggia di Caserta dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità”.