SAN NICOLA LS. Compagno Rosario – inizia così la lettera che Salvatore Motta, portavoce del Pdci, ha scritto a Rosario Pasquariello che, prima di approdare a Sinistra Ecologia e Libertà, faceva parte di Rifondazione Comunista.
Scendere dalla nave che affonda, verso la quale anche tu e Vendola anche in misura diversa avete contribuito, per aggrapparvi ad una scialuppa di salvataggio, è molto facile. Il difficile invece è rimanere e cercare di rinnovarsi seriamente e non con slogan di volere un’Italia migliore. E chi non la vorrebbe. – sottolinea Motta – Prendere meriti solo il Sel, laddove c’è stata invece una volontà unitaria dei partiti della Sinistra alternativa per far rieleggere in Puglia il compagno Vendola e far vincere a Milano le primarie a Pisapia, è un pò presuntuoso da parte tua. Io ammiro Vendola e la sua dialettica, ma di quanto detto al primo congresso del Sel, non riesco ad intravedere parole di novità rispetto a ciò che già diceva nel Prc, dove ha avuto la possibilità di crescere e diventare quello che adesso è. L’unico elemento che sono riuscito ad intravedere è l’aver scelto di abbandonare e togliere dalla bandiera del nuovo partito i simboli dei lavoratori.
Ho avuto modo di conoscere il compagno Vendola nel lontano 1993 – prosegue la lettera – quando la sezione locale del Prc lo portò a San Nicola per un comizio alla Rotonda. Già allora profetizzai che sarebbe diventato un leader della politica. Speravo che lo diventasse nel nuovo Pci e che diventasse l’artefice dell’unità dei comunisti, oggi disgregati in tanti partitini, e di condurli sotto ununica bandiera rossa. Purtroppo, ha voluto bruciare le tappe e non attendere il suo momento, affossando ulteriormente, dopo Veltroni, una storia di lotte, anche dure e sanguinose, per dare dignità ai lavoratori, ai cittadini, agli Italiani. Il suo momento se può sembrare arrivato così veloce, potrebbe, arroccandosi su posizioni soliste, allontanarsi con la stessa velocità.
Allora compagno Rosario, non essere duro con coloro che solo due mesi fa erano i tuoi compagni di partito – è quanto rimprovera Motta a Pasquariello – anzi cerca di avere un dialogo con essi, perchè forte possa essere l’idea di una Federazione di Sinistra che possa coinvolgere non solo i Comunisti, i Socialisti, gli Ambientalisti, ma anche il Sel e tutti coloro che non si riconoscono nella sinistra moderata rappresentata oggi dal Pd. Solo uniti si possono ottenere dei risultati tangibili. Non basta solo l’onda dell’euforia, anche mediatica, per riuscire a battere il berlusconismo e questa nuova forma di fascismo del terzo millennio, rappresentata dalla Lega. Lo so, sei giovane e ti fai prendere la mano dagli eventi e dai piccoli risultati positivi che stai riscontrando in questa fase. Non sempre però le prime battaglie vinte portano a vincere la guerra. La storia insegna. Ti auguro di crescere, politicamente parlando – ha concluso Motta – perchè giovani come te e con il tuo entusiasmo oggi sono merce rara. Un consiglio, però, te lo voglio dare. Ascolta la saggezza ed i pensieri di chi ti ha preceduto in politica e diffida dagli arrivisti e dagli arroganti. Cè molto da imparare dai veterani, e anche se hanno potuto sbagliare, questo possa servire proprio a non commettere gli stessi errori. Caro Compagno, quindi, lavora e cammina sulla retta via del dialogo, perchè le idee hanno bisogno di gambe fresche per fare tanta strada. E tu ne puoi fare tanta.