AVERSA. Dopo aver speso circa 250mila euro provenienti dai finanziamenti concessi ad Aversa dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, nell’ambito del programma Urban Italia, …
per realizzare una struttura polifunzionale ad uso pubblico, lamministrazione comunale non solo lascia quanto realizzato in preda a quel degrado che lUrban puntava a cancellare, ma anche che diventi terreno fertile per lattività di parcheggiatori abusivi.
Parliamo del complesso realizzato in via Luca Giordano dove, come si legge nel volume La città che cambia edito nel febbraio 2007 a cura dellamministrazione municipale, grazie a un finanziamento di 258 mila euro doveva essere recuperata e riqualificata unarea standard comunale di circa 5mila metri quadrati compresa fra la scuola media e la parrocchia Santa Teresa del Bambino Gesù.
Sia chiaro il recupero cè stato. Su quella area è sortouno spazio di aggregazione, come lo definisce il progettista e direttore del lavori Ludovico Nappa, formato da un anfiteatro capace di circa 300 posti a sedere, distribuiti su tre livelli, con percorsi verdi, due strutture monopiano adibibili ad ogni tipo di uso, servizi igienici e parcheggio, quest’ultimo esterno, da 32 posti auto.
Dopo essere stato collaudato, tra dicembre e gennaio, invece di essere utilizzato da subito lo spazio di aggregazione è stato lasciato a sé stesso. Così larea verde si è trasformata in una unica immensa sterpaglia che sommerge percorsi e anfiteatro, le strutture monopiano sono state usate come tele da vandali desiderosi di scrivere frasi d’amore mentre il parcheggio pubblico è diventato proprietà privata di parcheggiatori abusivi che, particolarmente di sera, operano indisturbati. La ragione del mancato utilizzo del complesso, dicono gli addetti ai lavori, sarebbe da ricercare nella mancanza di utilizzatori. Perché spiegano- lamministrazione intende concedere lo spazio in gestione ad associazioni o a privati cittadini che ne faranno richiesta. Solo allora provvederà a completare lopera disponendo anche la messa in sede di alberi, così come era stato previsto.
Dunque, stando alle parole degli addetti ai lavori, ne viene di conseguenza che se lo spazio di aggregazione resta chiuso è perché nessuno lo avrebbe ancora chiesto in gestione. Impossibile. Considerando il numero di associazioni presenti in città è una ipotesi inverosimile. Comunque sia, visto che quello spazio di aggregazione è destinato a migliorare la vivibilità dell’ambiente e che è pronto all’uso da cinque mesi, perché non aprirlo alla città evitando che si degradi ancora prima di poter essere usato. Prima, però, per impedire che sia oggetto di nuovi scempi da parte di poeti innamorati si mettano delle telecamere di sorveglianza.