Cena in cambio di appalto, spunta Delli Paoli in inchiesta su Grillo

di Redazione

 San Nicola la Strada. Nove persone, tra cui un amministratore e un funzionario pubblico del Comune di Santa Maria a Vico, sono state arrestate, all’alba di mercoledì, dai carabinieri del comando provinciale di Caserta.

I provvedimenti di custodia cautelare, richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, riguardano, a vario titolo, le accuse di turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio, corruzione e sfruttamento della prostituzione, aggravati dal metodo mafioso.

Tra i destinatari,l’assessore all’Ambiente Ernesto Savinelli, ai domiciliari, e il tecnico comunalePio Affinita. Indagato anche l’imprenditore Angelo Grillo, ritenuto legato al clan Belforte di Marcianise, e già in carcere per turbativa d’asta nell’inchiesta su appalti per la pulizia di strutture dell’Asl di Caserta.

L’inchiesta, infatti, rientra nei controlli sulle gare d’appalto dei rifiuti vinte dalla società di Grillo, la“Fare l’Ambiente”, con sede a Ciampino (Roma). L’illecito sarebbe stato commesso proprio al fine di agevolare il clan Belforte.

Secondo gli inquirenti, Grillo avrebbe offerto una escort cubana al responsabile tecnico comunale per aggiudicarsi un appalto riguardante la raccolta dei rifiuti,della durata di tre anni, per un importo di circa 4 milioni di euro.

Analoga condotta sarebbe stata posta in essere anche verso altri amministratori pubblici della provincia di Caserta, regalandogli costosi viaggi all’estero e cene lussuose in prestigiosi ristoranti del casertano. Agli atti dell’indagine una cena offerta al sindaco di San Nicola la Strada, Pasquale Delli Paoli,e ad un consigliere di quel Comune, affinché agevolassero le gare d’appalto.

Dalle indagini è anche emerso che Grillo, nonostante l’interdittiva antimafia applicata ad una delle sue società, continuava ad interessarsi della raccolta rifiuti, accordandosi con società aventi sede a Milano e in Sicilia, occupandosi della preparazione documentale per le gare e dei contatti necessari per l’aggiudicazione. Tra questi contatti c’era un colonnello dell’Esercito italiano, cognato dell’assessore all’Ambiente Savinelli, tra gli arrestati nell’operazione.

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