Podismo aversano: grande passione, grandi exploit

di Redazione

Massimo ImprotaAVERSA. E’ innegabile pensare che il podismo e in particolare la corsa su strada sia uno sport e ormai anche un fenomeno di costume in questo momento in ascesa e la percentuale di partecipazione alle gare è in aumento in tutta Italia ed in particolare nella nostra regione.

Siamo passati in pochi anni dall’avere una, massimo due gare ogni domenica ad averne anche cinque, ogni weekend si “muovono” circa 2000 podisti in media nella regione Campania, la maggior parte di loro “amatoriali”. Nella città di Aversa questa passione è stata trasmessa dai veterani dell’Arca Atletica Aversa Agro Aversano (www.arcaatleticaaversa), che oggi solo nel settore strada vanta circa 160 atleti tra uomini e donne ed un’età che va dai 18 anni ai 75.

Proprio quest’anno si sono avute circa 50 nuove adesioni e questo grazie al grande lavoro del Direttivo: il presidente Vittorio Savino, il segretario Nicola Lampitiello, i consiglieri Mario Maiorca (in tuta nella foto), Luigi Caserta, veterano e immancabile a tutte le gare domenicali, nonché promotore ed organizzatore della Strateverola che ogni anno vede partecipare centinaia di atleti provenienti da tutta la Campania), Antimo Villano, Francesco Russo e Francesco Docimo.

Il gruppo ormai partecipa a tutte le più importanti gare, tra cui la maratona (42 chilometri) di Roma, Napoli, Firenze, New York, Treviso, Venezia. Le mezze maratone (21 chilometri) Salerno, Agropoli, Paestum, Roma-Ostia, Napoli. Le maratonine (10 chilometri) in tutti i paesi della regione. Le porte della Società sono sempre aperte a nuove iscrizioni per coloro che desiderano da dilettanti e semplici appassionati diventare protagonisti per poche ore.

Mario Maiorca Tra tutti gli atleti, quest’anno si è messo in evidenza Massimo Improta (nella foto in alto) nativo di Teverola, classe 1972, Agente Scelto della Polizia Penitenziaria presso il carcere di Belluno. Tra le ultime gare la maratona di Venezia portata a termine in un tempo di 3h20’20’’ e quella recente di Venezia terminata in 3h09’11’’. Non trascurabile la presenza delle donne, che giorno per giorno aderiscono sempre di più in questa sfida con se stessi. Laaroussi Khadija, marocchina d’origine, partecipa a tutte le gare e salendo sempre sul podio. Ricordiamo la storica Anna Bianco, non si contano più le sue vittorie. Anna Maria Villano, con tantissime maratone alle spalle, ultima quella di Roma e prossima a New York.

L’emergente Patrizia Pascale che ogni gara porta a casa un premio e migliora le sue prestazioni. Ma tornando alla passione della corsa su strada,questi atleti da che cosa sono animati, che cos’è che li spinge ad indossare pantaloncini, canottiera e un pettorale tutti i fine settimana, tutte le domeniche, con il sole e la pioggia?

Quali sono gli stimoli che portano a rubare il tempo alla famiglia, agli affetti, al riposo in favore della partecipazione ad una gara più o meno importante? Beh, sono i motivi più disparati e ognuno ne ha uno, due, tre. Dal semplice e puro stare insieme ad altra gente che condivide la stessa passione, al misurarsi contro se stessi, contro un avversario sconosciuto, contro l’amico, contro il collega o il compagno di squadra, qualcun altro correrà per scaricare lo stress accumulato durante la settimana, per avere una “scusa”per non aiutare la moglie a casa, perché è curioso correre su un percorso di solito dedicato alle macchine così alla fine non ti fai più la domanda “Ma chi me l’ha fatto fare?”. La risposta è una sola: perché correre, fino a prova contraria, fa bene alla salute.

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