Festival dell’Impegno Civile dal 24 al 20 maggio

di Redazione

 SESSA AURUNCA. In questi territori vi sono Comunità educative, solidali e sane. Territori laboriosi di rinnovata identità dal passato opulento e dal futuro incerto che però va programmato e costruito.

Promuovere le “Terre di don Peppe Diana” significa sostenere il suo popolo nell’impegno faticoso del cambiamento possibile. Vuol dire unire le sinergie positive per lavorare al riscatto culturale, sociale ed economico di un territorio che non vuole essere terra di camorra; favorendo e valorizzando le capacità, i talenti e le sensibilità in loco e collegandoli.

“Le Terre di Don Peppe Diana” sono luoghi di bellezza, allegria, compassione e amore per la vita stabilmente a livello nazionale ed internazionale con le forze sane. Sono questi i presupposti da cui nasce il Festival dell’Impegno Civile, l’unico in Italia a svolgersi nei beni confiscati alla criminalità organizzata, promosso dal Comitato Don Peppe Diana e dall’Associazione “Libera, nomi e numeri contro le mafie” coordinamento di Caserta, che oltre a voler sensibilizzare le comunità al riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, così come indicato dalla legge 109 del ‘96, vuole impegnare le sinergie per la realizzazione di un progetto, una rete che nasce dal territorio e che per esso lavori sviluppandosi sulle fondamenta della cultura, dell’arte, della creatività e dell’innovazione e che guardi alle diversità come ad una possibilità di arricchimento e di sviluppo e non ad una barriera. Le prime due edizioni hanno rappresentato un momento di studio e di organizzazione che non hanno impedito la crescita della kermesse con un consenso di pubblico ben oltre ogni aspettativa iniziale.

La terza edizione che si svolgerà dal 24 al 30 maggio nei territori delle province di Caserta e Napoli (Napoli, Casalnuovo, Ottaviano, San Cipriano D’Aversa, Sessa Aurunca, Castel Volturno) vedrà il coinvolgimento di nuovi Enti e Associazioni come l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, l’Archivio Storico della Canzone Napoletana, Radio Rai 3, la Fondazione Premio Napoli, la Fondazione Mimmo Beneventano, il Coordinamento Libero Grassi dove, ognuno per la propria competenza, si avvicina ad un Festival sicuramente unico nel suo genere. Si tratterà di un Festival che vedrà come protagonisti i territori che potranno dar voce alle proprie esigenze, esprimere la creatività con tutte le diverse forme artistiche.

Per la prima volta si esibirà in un concerto la band musicale dei ragazzi delle terre di don Peppe Diana, guidata dal musicista Carlo Faiello, insieme ad un ensemble dall’alto profilo artistico che vedrà co-protagonisti anche Corrado Sfogli e Fausta Vetere della Nuova Compagnia di Canto Popolare e Antonella Morea. Mentre gli appuntamenti musicali prevedono il primo Tributo a Castel Volturno dedicato a Miriam Makeba che vedrà protagonisti sempre la Band con Carlo Faiello, i Kalifoo Ground System e Patrizio Trampetti insieme ai “Letti Sfatti”.

Dalla musica alle tavole rotonde come quella di Ottaviano, al Castello Mediceo, un tempo regno incontrastato del boss Raffaele Cutolo e adesso sede dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio. Un luogo dove far nascere l’Accademia per la legalità e l’impegno civile dove si discuterà di arte, cultura, impegno civile e si avvieranno progetti importanti. Un momento per assegnare due importanti premi a chi si è impegnato per la difesa dell’ambiente e a chi per la difesa della libertà di stampa. Un percorso importante quello che il Festival compie anche realizzando un audio documentario, “Parole Fuori dal Vulcano”, realizzato in collaborazione con l’Archivio storico della Canzone Napoletana che andrà in onda dal 24 al 28 maggio nell’ambito della trasmissione “Tre Soldi” trasmessa dalla frequenze di Radio Rai 3.

Un lavoro con il quale attraverso la canzone napoletana vengono analizzate tematiche socio culturali. Anche quest’anno, dunque, le terre di don Peppe Diana rappresenteranno il fulcro di un sistema educativo, di progettualità da costruire con l’economia etica, ogni espressione artistica letteraria. Un percorso collegiale e trasversale alternativo ad un sistema violento, arrogante e illegale.

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