SESSA AURUNCA. Roberto Civitella, referente per lAlto e Medio Casertano dellassociazione di protezione ambientale Fare Verde, è intervenuto sulla necessità di sostenere i Referendum, che si terranno il prossimo 12 giugno, per stoppare la corsa al Nucleare e fermare la privatizzazione dellacqua.
Lancio un appello alla cittadinanza, alle associazioni ed a tutte le forze politiche affinché sostengano i tre quesiti contro il ritorno al nucleare in Italia ed a favore del mantenimento della gestione pubblica del servizio idrico e: se andrà a votare meno del 50% degli elettori, i quesiti non saranno validi afferma Civitella. Chiedo il massimo sostegno al referendum contro il nucleare non solo perchè quello che sta accadendo in Giappone è la drammatica conferma che il nucleare sicuro non esiste. Andare a votare è importantissimo per il futuro della nostra terra, e noi di Fare Verde Alto Medio Casertano lo solleciteremo continuamente, da qui fino Pontelatone: senza lanciare allarmismi – sottolinea Civitella – rammento a quanti se ne fossero dimenticati che il nostro territorio, che tra laltro conosce bene il dramma dei terremoti, è sede della centrale nucleare dismessa del Garigliano meglio conosciuta come la Palla Bianca di Sessa Aurunca. La preoccupante novità avverte il referente di Fare Verde è che la Consulta ha recentemente confermato il parere obbligatorio ma non vincolante delle Regioni per lo sfruttamento dellenergia nucleare sul proprio territorio. In sostanza, anche se il governatore Caldoro non dovesse essere daccordo con il Governo sulla riattivazione della centrale di Sessa Aurunca, leventuale No opposto dalla Regione Campania sarebbe comunque ininfluente.
Costruita nel 1959 e terminata nel 1963, la centrale nucleare del Garigliano appartiene alla prima generazione degli impianti nucleari ed iniziò la produzione di energia elettrica già nel 1964 ed è stata definitivamente disattivata nel 1982, il completamento dello smantellamento degli impianti ed il condizionamento dei rifiuti radioattivi ancora oggi contenuti nel deposito della centrale è previsto entro il 2019.
Civitella è intervenuto anche sui referendum sul mantenimento dellAcqua Pubblica: Andiamo a votare anche contro la privatizzazione dellacqua la cui gestione deve restare pubblica spiega in quanto, se non dovessero passare i due quesiti, quasi tutte le gestioni acquedottistiche dovranno essere affidate ai privati entro il 31 dicembre 2011 con il gravissimo rischio avverte il referente di Fare Verde di ledere l’autonomia dei consigli comunali nel programmare modelli più opportuni in funzione delle esigenze dei propri territori. L’acqua conclude non deve essere considerata una merce qualunque, ma unbene indisponibile dei cittadini. Oltre ai comuni aderenti al Consorzio Idrico della Provincia di Caserta che è un soggetto giuridico interamente a capitale pubblico (in passato sono saltati diversi tentativi di privatizzazione della gestione del servizio idrico) tutti gli enti municipali dellAlto Casertano gestiscono in proprio le proprie risorse idriche e le acque reflue tramite dipendenti in organico.