AVERSA. La facciata d’ingresso, in stile barocco, della chiesa dell’Annunziata a breve potrebbe essere restaurata e recuperata nella sua bellezza artistica.
L’onere della spesa sarebbe a carico della Seconda Università di Napoli e più esattamente della facoltà d’Ingegneria che in questa operazione investirebbe parte dei fondi, di sua spettanza, concessi al comune di Aversa dalla Regione Campania nell’ambito del Programma Integrato Urbano Europa Più, destinato a recuperare e rivitalizzare i centri storici dei comuni campani con oltre 50 mila abitanti.
La notizia è trapelata dagli uffici della presidenza della facoltà che nella persona del preside Michele Di Natale insieme al vicario generale della diocesi di Aversa Paolo Dell’Aversana e al sindaco Domenico Ciaramella firmò, il 27 aprile scorso, con il governatore della regione Antonio Bassolino l’accordo di programma partecipato propedeutico alla concessione del contributo di 30 milioni di euro che in realtà sarà solo di 27 milioni essendo prevista una quota di cofinanziamento a carico del Comune.
Quasi cinque dei 30 milioni sono destinati alla Curia Vescovile per la ristrutturazione del Seminario, mentre 19 milioni di euro andranno alla Seconda Università per il completamento della ristrutturazione del sede della Facoltà di Ingegneria. Dove tra i lavori previsti c’è il restauro delle parerti delimitanti il cortile interno alla chiesa, in parte già avviati nel corso della passata settimana. Da qui l’idea di completare l’ opera restaurando anche la facciata d’ingresso della chiesa. Se rimanesse così, l’elegante pronao diviso in tre campate da quattro esili colonne corinzie in marmo cipollino, realizzato nel XIV secolo, deteriorato com’è dai segni del tempo rappresenterebbe un pugno nell’occhio per il complesso il cui recupero è previsto nei piani di recupero urbano tracciati per l’utilizzo dei fondi Più. Che, insieme al restauro statico-conservativo del seminario vescovile e a una nuova destinazione d’uso di alcune sale multifunzione per convegni ed incontri di studio ed incentivazione dell’accoglienza, prevedono appunto il recupero del complesso storico-monumentale della Real Casa Santa dell’Annunziata, di cui la chiesa è parte integrante, al fine di ottenere per la facoltà che vi è ospitata l’ampliamento degli spazi didattici e di quelli destinati alla ricerca, nonché la creazione di un laboratorio alta tecnologia con annesso centro servizi di rete.