AVERSA. Fuori Alfio Verde, in quota ex Alleanza Nazionale, e Vincenzo Lanzetta, sagliocchiano di Forza Italia; in bilico lUdc Nino De Cristofaro; dentro Giuseppe Mattiello, in quota Nuovo Sud; in pericolo la poltrona di presidente del consiglio comunale Nicola Verde.
Dovrebbero essere queste le novità in vista del Ciaramella quater, il quarto esecutivo in ventiquattro mesi esatti del secondo mandato del sindaco azzurro Domenico Ciaramella.
Lennesima giunta causata dalla nascita del Popolo della Libertà, smentita da tutti, è, nei fatti, già in elaborazione con una ricerca di equilibri che potrebbero essere raggiunti non solo attraverso il cambio di assessori, ma anche con quello del presidente del civico consesso e del difensore civico. A subentrare a Lanzetta, assessore ai servizi sociali, e ad Alfio Verde, assessore con delega alle attività produttive, dovrebbero essere un esponente dellex An (quasi certamente lultimo segretario cittadino Antonio Schiavone) e uno di quella che fu Forza Italia (i nomi più ricorrenti sono quelli di Tonino De Michele ed Elia Barbato, anche se questultimo vorrebbe rafforzare il suo ruolo super parte per continuare a studiare da candidato a sindaco, magari passando per la poltrona di presidente del consiglio comunale).
Ma lo stesso De Michele, in concorso con Francesca Marrandino, Carlo Amoroso ed Emilio Scalzone per la carica di capogruppo del Pdl) dichiara che non è possibile sostituire assessori ogni otto mesi, non si da loro nemmeno il tempo di ambientarsi.
Sulla stessa scia Cesario Liguori, segretario cittadino dellUdc, presente in giunta con due esponenti, che ha affermato: Per il nostro partito non ci sono novità né travagli interni. Ufficialmente tutto è tranquillo e spero che questo esecutivo continui nel proprio mandato soprattutto per assicurare una continuità amministrativa che consenta la realizzazione di quanto programmato. Liguori, poi, non nasconde che se qualche problema cè questo è tutto interno al Pdl, ma a farne le spese non potrà essere certamente lUdc, perché non si può ritornare ogni volta sugli equilibri raggiunti.
E che la crisi sia ancora una volta tutta in seno a Fi e An, oggi uniti, così come è sempre stato anche nel recente passato, è dimostrato dalle critiche che sta ricevendo dai suoi stessi compagni di partito il presidente del consiglio comunale Nicola Verde del quale chiedono le dimissioni i ciaramelliani perché non è stato in grado di svolgere il delicato compito con lequilibrio e la competenza richiesta. Dimettermi? Mai, – risponde Verde – visto che mi ha nominato il consiglio e non Fi. E dai suoi amici il rimando finale: Si; è vero, ma su indicazione del nostro gruppo.