AVERSA. Giuseppe Sagliocco, Nicola Cantone, Elia Barbato, Antonio Farinaro, Michele Galluccio, Lucio Romano . Avanti cè posto!
Affollamento in casa Pdl e dintorni per la candidatura a sindaco nel dopo-Ciaramella. Un evento che dovrebbe verificarsi fra tre anni, nella primavera del 2012, ma che potrebbe anche essere dietro langolo. Nella primavera del 2010, infatti, si terranno le elezioni provinciali e sono in molti a credere che il Ciaramellone nostrano possa sbarcare nelle stanze casertane di Corso Trieste per concorrere allo scranno lasciato libero anzitempo da Sandro De Franciscis. Un desiderio legittimo, quello del sindaco aversano e che potrebbe ostacolargli solo un altro Mimì, Zinzi, ma la partita è ancora tutta da giocare.
Quindi, i diretti interessati a succedere al primo cittadino di Aversa stanno tutti affilando le armi, più o meno velatamente. In casa dellex Forza Italia sono in poule position Elia Barbato e Lucio Romano. Due che, tra laltro, erano tra i papabili anche quando si disse, nel 2007, che Ciaramella avrebbe potuto anche non candidarsi.
Dallex Alleanza Nazionale non si vede, almeno per il momento, nessun nome di spessore che possa anelare a diventare primo cittadino aversano. Per un discorso di alternanza, però, si potrebbe dare spazio allUdc che, dinamiche nazionali permettendo, potrebbe chiedere la candidatur adi un proprio esponente. Ed in questo senso cè chi ha già studiato per questo in un recente passato: Antonio Farinaro, che ha ricoperto la carica di presidente del consiglio comunale, nella prima amministrazione Ciaramella, ricevendo attestati di stima per il proprio equilibrio. Suo solo avversario il fratello Lucio, già vicesindaco, che, però, pare sempre più intenzionato a prendere le distanze dalla politica, dopo lesperienza del 2007.
Insomma, quello che è certo, è che a destra non mancano assolutamente i nomi dei possibili successori a Ciaramella. Anzi, forse sarebbe auspicabile una sorta di primarie per rendere più democratica una scelta che molti si augurano non venga effettuata in qualche stanza chiusa della politica, addirittura non aversana. Il centrosinistra, invece, da parte sua, dorme sogni beati e novello bello addormentato, non riesce ancora a darsi una linea comune, dopo che anche a livello locale la trovata veltroniana del solispsismo ha fatto le sue vittime.
Il Partito Democratico è ridotto ad uno sparuto gruppo di dilettanti allo sbaraglio che non riesce a uscire dalle secche in cui è finito, senza una linea politica, quasi rassegnato allo strapotere del centro destra, ad Aversa più che a livello nazionale.
La Sinistra, intesa in generale e non una singola frazione del frammentato popolo social-comunista-ambientalista-antagonista, balbetta ogni tanto qualcosa, ma le forze in campo sono quel che sono e la forza dei numeri non è certamente uninvenzione.
Al momento, da questo purgatorio non viene fuori alcuna eccellenza che possa sperare di battere larmata del centreo destra, né per curriculum politico né per idee da mettere in campo. Accantonati, quindi, i nomi di rito, che devono per forza venire fuori ogni volta come quelli di Lello Ferrara e Alberto Coppola (che non sono più interessati, almeno a loro dire), speso già lultima volta quello di Antonello dAmore, il quadro sembra essere molto plumbeo. Anche se la speranza, soprattutto nellideologia di sinistra, è lultima a morire.